Della sua celebre forma a y rovesciata se è parlato in tutti i libri, però pochi sanno di un detto locale, che ho appreso durante la divertente navigazione per raggiungere con il traghetto la sponda opposta e che recita così
"Il lago di Como ha la forma di un uomo, una gamba a Lecco e quell'altra a Como, il naso a Domaso ed il sedere a Bellagio."
La mia giornata al lago di Como è iniziata a Varenna, un pittoresco borgo di pescatori, dove tra un caffè e qualche chiacchera in attesa del traghetto per raggiungere la riva opposta, qualche macchina, un bus (il nostro), cinquanta bretoni (i turisti che ho accompagnato alla scoperta delle meraviglie italiane) ed altri viaggiatori stranieri, si aggiravano con assoluta tranquillità tre simpatici germani reali che hanno apprezzato molte briciole e qualche foto.
Dalla passeggiata sul lungolago è già possibile ammirare con quanta cura, dedizione e passione i giardinieri rendono suggestivo questo parco. La villa, una delle dimore più belle del lago di Como, è il gioiello di Tremezzo e fu uno dei doni che i genitori Marianna di Nassau e il marito Alberto di Prussia fecero alla figlia Carlotta, da qui il suo odierno nome.
I turisti sono rimasti entusiasti della villa e del parco ma non sanno che ad attenderli per il pranzo c'è il Gran Hotel Cadenabbia, storico albergo dal fascino d'altri tempi, ristoro nei primi anni dell'800 per viandanti e commercianti che transitavano da queste parti. Il pranzo servito nella sala vista lago all'ultimo piano, regala scenari mozzafiato e le prelibatezze che abbiamo mangiato sono state all'altezza delle aspettative per una location elegante e di grande charme. Un angolo romantico, ideale per un fine settimana di coccole in pieno relax.
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Testo e Foto: B.Bovio